venerdì 10 marzo 2017

Ancora il gesuita Sosa e la sua visione di chiesa

Padre Sosa, l'alter ego di papa Francesco e suo generale dei gesuiti, ha una qualità che papa Francesco non ha: sa illustrare più chiaramente la devastante visione ecclesiologica e politica di quanto non faccia il papa, se non altro perché è in grado di fare un discorso più articolato.
ha appena rilasciato un'altra intervista riportata da Vatican Insider, da cui si evince facilmente come per i gesuiti la teologia, o meglio la religione, sia un'ancella della politica.

I temi sono i soliti dei progressisti: i muri e i ponti, il femminismo con la vecchia retorica sulla "rabbia" come motore per le riforme. L'Islam come religione di pace anche se i fatti dicono il contrario, il diritto ad emigrare anche quando si tratta di emigrazioni di massa (io mi preoccuperei piuttosto del diritto a non emigrare, io trovo inumano che interi popoli debbano fuggire, e lavorerei più sulle cause degli spostamenti, non sugli effetti).

Come politico Sosa è pessimo: gran parte delle sue soluzioni sono sbagliate. La cosa tragica è che, nella chiesa di Francesco, le idee politiche di questi personaggi vengono propinate come se fossero il Vangelo dei nostri giorni. A mio parere si tratta di un'usurpazione. Perché Sosa non ha fatto il politico, lottando nell'agone civile ad armi pari con altri politici con idee diverse dalle sue, e invece ha fatto il sacerdote? Perché usa il sacerdozio per diffondere le sue idee politiche?
Io ho l'impressione che gli ordini religiosi, in grave crisi vocazionale, siano diventati dei rifugi per chi vuole avere un palcoscenico mondano senza fare lo sforzo di competere nel mondo civile. Gli ordini religiosi come i gesuiti sono ormai delle carcasse vuolte, ma con molti mezzi e prebende. Se prima le rendite servivano a 100 "fratelli", adesso ce ne sono attivi si e no 6 o 7. E' molto più facile emergere fra i gesuiti che nel mondo della politica, dove i concorrenti sono molti. Si parassita sulle spoglie di una antico ordine religioso, che da tempo a perso il suo sapore e che sarebbe meglio sopprimere completamente e devolvere  le sue rendite a cause migliori, facendo conto sull'ancora rimanente rispetto che viene solitamente dato agli "uomini di chiesa" per fare il politico che altrimenti non avrebbe uditorio perché troppo mediocre.

Tornando all'intervista, vorrei però evidenziare una perla di Sosa, che dice a proposito di un "evento" organizzato dai gesuiti pensato per l'emancipazione della donna:

"L’evento vedrà anche una tavola rotonda di donne che discuteranno la necessità per una maggiore leaderhip femminile nella Chiesa. «Le organizzazioni e le istituzioni, compresa la Chiesa, possono divenire davvero efficaci solo se le donne e gli uomini partecipano alla pari». 

Ecco la sua visione di chiesa: una organizzazionie puramente umana, che va riformata come se si riformasse l'organigramma di una società per azioni. Non c'è nulla di soprannaturale nel modello di Sosa. La chiesa è una istituzione che deve essere plasmata e modificata a seconda delle ideologie correnti. La chiesa è poco più di un'ente pubblico, di cui lui è riuscito a raggiungere i vertici, ed ha la stessa sacralità di una giunta regionale o dell'INPS. 
E una constatazione molto triste. E papa Francesco ha evidentemente molta stima di questo signore, argentino come lui, che ha messo a capo del suo stesso ordine religioso.

domenica 5 marzo 2017

Il papa gesuita e il vangelo



Papa Francesco, in una delle sue  omelie di Santa Marta , fa una esegesi a mio parere che piega ideologiamente il senso delle parole di Gesù. Temo che sia emblematica del suo modo di fare del tutto autoreferenziale, per cui arriva a dire sempre le stesse cose anche quando il vangelo dice esasttamente l'opposto di quello che ripete ossessivamente.

Commentando il famoso passo in cui Gesù risponde a delle domande dei farisei e degli apostoli, e dichiara che non è lecito che l'uomo divida ciò che Dio unisce, che cosa dice Francesco? Alza una cortina fumogena e alla fine sembra che Gesù sia come lui, ambiguo e confuso:

“Gesù non risponde se sia lecito o non è lecito; non entra nella loro logica casistica. Perché loro pensavano soltanto alla fede in termini di ‘si può’ o ‘non si può’, fino a dove si può, fino a dove non si può. Quella logica della casistica: Gesù non ci entra, in questo. E rivolge una domanda: ‘Ma che cosa vi ha ordinato Mosè? Che cosa è nella vostra Legge?’. E loro spiegano il permesso che ha dato Mosè per ripudiare la moglie, e sono loro a cadere nel tranello, proprio. Perché Gesù li qualifica ‘duri di cuore’: ‘Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma’, e dice la verità. Senza casistica. Senza permessi. La verità”.

Avete capito? Io non molto. Cosa c'entra la casistica, che è una cosa tipica dei gesuiti? Se Francesco non sopporta la casistica, perché si è fatto gesuita? Perché la tira fuori sempre anche quando non c'entra nulla? I farisei e gli apostoli fanno delle domande a Gesù sul matrimonio e l'indissolubilità, Gesù risponde in modo chiaro dicendo cosa è lecito e cosa no. A Bergoglio non piace, scrive l'Amoris laetitia e con una noticina nega ciò che dice Gesù, invitando a vedere caso per caso, fa della casistica a tutto spiano chiamandola discernimento e poi non sopporta la casistica. Ma che senso ha? Ecco come sviluppa la sua tirata:

"...La casistica è ipocrita. E’ un pensiero ipocrita. ‘Si può – non si può’ … che poi diventa più sottile, più diabolico: ma fino a chi posso? Ma di qui a qui, non posso. E’ l’inganno della casistica.”

“Quando la tentazione ti tocca il cuore, questo cammino di uscire dalla casistica alla verità e alla misericordia, non è facile: ci vuole la grazia di Dio perché ci aiuti ad andare così avanti. E dobbiamo chiederla sempre. ‘Signore, che io sia giusto, ma giusto con misericordia’. Non giusto, coperto dalla casistica. Giusto nella misericordia. Come sei Tu. Giusto nella misericordia. Poi, uno di mentalità casistica può domandare: ‘Ma, che cosa è più importante, in Dio? Giustizia o misericordia?’. Anche, è un pensiero malato, che cerca di uscire … Cosa è più importante? Non sono due: è uno solo, una sola cosa. In Dio, giustizia è misericordia e misericordia è giustizia. Il Signore ci aiuti a capire questa strada, che non è facile, ma ci farà felici, a noi, e farà felice tanta gente.”

 Ma cosa ha voluto dire? Di certo non quello che ha detto Gesù, che è chiarissimo. Gesù dà un comandamento, Francesco nega che sia un comandamento e sproloquia di giustizia e misericordia, come se agire con giustizia non fosse al tempo stesso un' azione di misericordia.

"Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina;  per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.  Sicché non sono più due, ma una sola carne.  L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».  Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:  «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei;  se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Mc 10 5-12

Il papa evidentemente non sa cosa dire su un passo che è tutt'altro che ambiguo e mette in crisi le sue riforme e le sue "profezie". Devo dire che non riesco a capire se la sua totale mancanza di lucidità sia involontaria oppure un trucco gesuitico per offuscare un passo scomodo del vangelo. Sarebbe stato più dignitoso se fosse rimasto in silenzio e non avesse commentato questo brano evangelico.

venerdì 3 marzo 2017

Dio, Budda, Allah, Pannella cosa cambia?

Quando, fra qulache secolo, gli storici della chiesa vorranno documentare la grave decadenza del papato sotto il pontificato di Francesco, penso che mostreranno i terribili video dell  '"apostolato della preghiera".

Ricordo che da bambino in parrocchia si trovavano dei fogliettini con delle preghierine (a me sembravano tali, un po' noiose) per dei popoli lontani: preghiarmo per le suore in Congo, per i missionari in Amazzonia, per l'educazione dei fanciulli ( termine che si usava solo in chiesa) e così via. Sotto Francesco si  sono  modernizzati,  aadesso sono dei video ben curati, suppongo pagati profumatamente a qualche agenzia pubblicitaria. Sono a mio parere degli ottimi esempi della superficialità, banalità e anticristianesimo del pensiero del papa.
Non ne ho visti molti perché mi disgustano esteticamente e teologicamente, ma penso che questo, dell'anno scorso, sia terrificante: 
Intenzioni di preghiera di papa Francesco, gennaio 2016

Si vede papa Francesco nei panni del nonnetto saggio che esprime pillole di Bergoglio-pensiero con la voce suadente da gesuita che sta attirando una vittima nella trappola.


Ci sono un ebreo, una buddista, un musulmano e un prete.  I quattro "leaders" blaterano dell'ammore e poi presentano le proprie cianfrusaglie religiose, in segno di pace. Come paccottiglia cristiana il prete offre una statuina del presepe, strano che non abbia presentato Babbo Natale o un ovetto kinder, il livello è questo. Alla fine compare papa Francesco e dice che tante sono le religioni tante le  vie, ma c'è l'ammore  e siamo tutti figli di Dio.

Ma che bella supereligione, perfetta per un meeting dell'ONU! Ma a qualcuno può piacere questo kitsch religioso? A me fa venire in mente "Il trattato dei tre impostori" (in questo caso quattro).

A me pare che la chiesa abbia sempre meno da dire. Per papa Francesco, in cerca di popolarità, il messaggio cristiano è diventato una delle tante vie dell'Ammore.
Il Presidente dellla Pontificia Accademia per la Vita, azzerata da Francesco per fare posto al suo protetto mons Paglia, elogia pubblicamente Marco Pannella, in sintonia con il suo capo, il papa, che ha fatto lo stesso con Emma Bonino.

Se dal punto di vista religioso il cattolicesimo secondo Francesco non ha più nulla da dire rispetto alle religioni mondiali, puri prodotti culturali dell'uomo, dal punto di vista etico non ha più nulla da dire rispetto al Partito Radicale.

A me pare che le attuali gerarchie vaticane, a partire dal papa, manchino di senso di responsabilità, non sappiano che cosa sia il ministero cristiano, vedano il popolo di Dio e la Chiesa come una opportunità per nutrire il loro ego di pseudo riformatori e pseudo profeti delle loro vanità intellettuali e personali.

Non posso che augurare al papa una totale conversione.