domenica 5 marzo 2017

Il papa gesuita e il vangelo



Papa Francesco, in una delle sue  omelie di Santa Marta , fa una esegesi a mio parere che piega ideologiamente il senso delle parole di Gesù. Temo che sia emblematica del suo modo di fare del tutto autoreferenziale, per cui arriva a dire sempre le stesse cose anche quando il vangelo dice esasttamente l'opposto di quello che ripete ossessivamente.

Commentando il famoso passo in cui Gesù risponde a delle domande dei farisei e degli apostoli, e dichiara che non è lecito che l'uomo divida ciò che Dio unisce, che cosa dice Francesco? Alza una cortina fumogena e alla fine sembra che Gesù sia come lui, ambiguo e confuso:

“Gesù non risponde se sia lecito o non è lecito; non entra nella loro logica casistica. Perché loro pensavano soltanto alla fede in termini di ‘si può’ o ‘non si può’, fino a dove si può, fino a dove non si può. Quella logica della casistica: Gesù non ci entra, in questo. E rivolge una domanda: ‘Ma che cosa vi ha ordinato Mosè? Che cosa è nella vostra Legge?’. E loro spiegano il permesso che ha dato Mosè per ripudiare la moglie, e sono loro a cadere nel tranello, proprio. Perché Gesù li qualifica ‘duri di cuore’: ‘Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma’, e dice la verità. Senza casistica. Senza permessi. La verità”.

Avete capito? Io non molto. Cosa c'entra la casistica, che è una cosa tipica dei gesuiti? Se Francesco non sopporta la casistica, perché si è fatto gesuita? Perché la tira fuori sempre anche quando non c'entra nulla? I farisei e gli apostoli fanno delle domande a Gesù sul matrimonio e l'indissolubilità, Gesù risponde in modo chiaro dicendo cosa è lecito e cosa no. A Bergoglio non piace, scrive l'Amoris laetitia e con una noticina nega ciò che dice Gesù, invitando a vedere caso per caso, fa della casistica a tutto spiano chiamandola discernimento e poi non sopporta la casistica. Ma che senso ha? Ecco come sviluppa la sua tirata:

"...La casistica è ipocrita. E’ un pensiero ipocrita. ‘Si può – non si può’ … che poi diventa più sottile, più diabolico: ma fino a chi posso? Ma di qui a qui, non posso. E’ l’inganno della casistica.”

“Quando la tentazione ti tocca il cuore, questo cammino di uscire dalla casistica alla verità e alla misericordia, non è facile: ci vuole la grazia di Dio perché ci aiuti ad andare così avanti. E dobbiamo chiederla sempre. ‘Signore, che io sia giusto, ma giusto con misericordia’. Non giusto, coperto dalla casistica. Giusto nella misericordia. Come sei Tu. Giusto nella misericordia. Poi, uno di mentalità casistica può domandare: ‘Ma, che cosa è più importante, in Dio? Giustizia o misericordia?’. Anche, è un pensiero malato, che cerca di uscire … Cosa è più importante? Non sono due: è uno solo, una sola cosa. In Dio, giustizia è misericordia e misericordia è giustizia. Il Signore ci aiuti a capire questa strada, che non è facile, ma ci farà felici, a noi, e farà felice tanta gente.”

 Ma cosa ha voluto dire? Di certo non quello che ha detto Gesù, che è chiarissimo. Gesù dà un comandamento, Francesco nega che sia un comandamento e sproloquia di giustizia e misericordia, come se agire con giustizia non fosse al tempo stesso un' azione di misericordia.

"Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina;  per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.  Sicché non sono più due, ma una sola carne.  L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».  Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:  «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei;  se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Mc 10 5-12

Il papa evidentemente non sa cosa dire su un passo che è tutt'altro che ambiguo e mette in crisi le sue riforme e le sue "profezie". Devo dire che non riesco a capire se la sua totale mancanza di lucidità sia involontaria oppure un trucco gesuitico per offuscare un passo scomodo del vangelo. Sarebbe stato più dignitoso se fosse rimasto in silenzio e non avesse commentato questo brano evangelico.

2 commenti:

  1. Nel documento "Misericordia et Misera" fa lo stesso giochetto per legittimare il suo pauperismo estremo: cita le parole di Cristo "i poveri li avete sempre con voi" senza citare le successive "non sempre avete me". Per la cronaca, si tratta dell'episodio in cui una donna spande del profumo prezioso sul capo di Cristo, e Giuda afferma che si poteva vendere e dare il ricavato ai poveri.

    Bergy ha ribaltato completamente il senso di quel passaggio, per far passare il suo pauperismo ecclesiale. Assolutamente scorretto e criminale - oltreché da apostati ed eretici.

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  2. Non so se si possano definire criminali, ma le disinvolte esegesi di papa Francesco hanno un obiettivo: trasformare la chiesa cattolica nella "chiesa di Francesco". Il papa ha un modello di chiesa in mente, quello della teologia della liberazione degli ani 70, il modello ben esposto dal nuovo generale dei gesuiti. Di conseguenza anche la Scrittura viene piegata a questo modello. Purtroppo un papa che usa la forza del suo ministero per un'operazione così ideologica mette in crisi tutta la chiesa.

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