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Domanda: C'è opposizione fra evangelizzare e dialogo interreligioso? Qual è la priorità, evangelizzare o dialogare per la pace?
Bergoglio: "Prima distinzione. Evangelizzare non è fare proselitismo. La Chiesa cresce non per proselitismo ma per attrazione, cioè per testimonianza, lo ha detto Benedetto XVI. Evangelizzare è testimoniare come vivere il Vangelo e in questa testimonianza ci sono conversioni. Ma noi non siamo entusiasti di fare subito le conversioni. Se vengono, si parla, per cercare che sia la risposta a qualcosa che lo Spirito ha mosso nel cuore davanti alla testimonianza del cristiano. Nel pranzo coi giovani a Cracovia uno mi ha chiesto: cosa devo dire a un compagno di università amico bravo ma che è anche ateo? Cosa devo dirgli per cambiarlo, per convertirlo? La risposta è stata questa: l'ultima cosa che devi fare è dire qualcosa. Tu vivi il tuo Vangelo e se lui ti domanda perché gli puoi spiegare perché lo fai e lascia che lo Spirito Santo lo attiri. Questa è la forza: la mitezza dello Spirito Santo. Non è un convincere mentalmente con spiegazioni apologetiche. Noi siamo testimoni del Vangelo. Il proselitismo non è Vangelo".
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Con queste affermazioni il papa non solo non è più cattolico, ma non è neppure cristiano.
Cosa dice il Vangelo in proposito?
Gesù dà il mandato di andare per il mondo, predicare il vangelo e battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Non di Allah, di Budda, di Baal o di Zeus. Non dice di dialogare in nome dell'amore, creare armonia fra le varie religioni, invitare i vari leaders religiosi a fare dichiarazioni comuni, e tutti assieme spargere l'oppio delle religioni fra i popoli.
Cosa dicono gli apostoli, in particolare San Pietro, di cui il papa dovrebbe essere il successore?
La Prima Lettera di Pietro tratta esplicitamente il tema, e dice l'esatto opposto di quanto afferma l'antimagistero di Bergoglio.
"Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. È meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male."
"pronti sempre a rispondere" alla lettera: pronti sempre all'apologia
Penso che si possano fare due ipotesi:
- O il Papa è talmente ignorante che non ha mai letto la Lettera di Pietro (e ne occupa la cattedra!!). Può darsi, se vediamo gli uomini che si è scelto come Mons Galantino, che ha cooptato a segretario della Cei, il quale ha fatto una predica in cui si affermava che Sodoma non è mai stata distrutta.
- Oppure non crede più al Vangelo e alla Scrittura. Anche questa è un'ipotesi possibile, dato che ha promosso a generale dei gesuiti Sosa, che ha affermato pubblicamente che crede in ciò che dice Bergoglio ma non alla parola di Gesù, perché non c'erano registratori all'epoca.
Non si capisce bene e neppure interessa più di tanto. E' certo che non crede nel Vangelo e nella parola degli apostoli.
Il rifiuto della missione della chiesa e della ragionevolezza della fede mi sembra ancora più grave delle sue noticine ambigue sulle sue pseudoencicliche. Andrebbe corretto immediatemente anche su questo punto.
Ammesso e non concesso che sia credente e non ateo, per me è assai improbabile che sia cattolico, difficilmente anche cristiano, quasi certamente agnostico, panteista.
RispondiEliminaOccupando il ruolo che fu di Pietro, è un paradosso epocale per la Chiesa dei nostri tempi; nel senso che, quella che lo segue, è la Chiesa dei tempi nostri: una neo-Chiesa che si è convertita e si vuole sempre più converire al Mondo ed alle verità mondane e non è più Chiesa di Cristo.
In realtà nell'intervista in aereo Bergoglio è ancora più estremista nelle sue affermazioni antievangeliche e antiapostoliche.
RispondiEliminaMi pare interessante ciò che scrive in proposito Aldo Maria Valli:
http://www.aldomariavalli.it/2017/12/05/ma-perche-pietro-viaggia/