Leggo dal blog di Socci che il vescovo Paglia, messo da papa Francesco a capo della Pontificia Accademia per la Vita, ha smisuratamente elogiato Marco Pannella, come papa Francesco aveva fatto a suo tempo con Emma Bonino. Ma cosa pensano di ottenere? Se sono convinti di ciò che dicono e sono consapevoli di cosa hanno fatto i loro eroi, significa solo che non sono più cristiani. Se invece è una tattica, è disonesta e comunque non porterà a nulla. C'è una terza ipotesi, che siano degli inetti, dei falliti (credo che una certa esperienza in materia già ce l'abbiano) che non sanno quello che fanno, totalmente inadeguati per il loro ruolo.
E' l'ennesima conferma, appena dopo la demenziale intervista del suo generale dei gesuiti coi baffetti, che il papa è un disastro, sia quando dice le cose lui, sia quando sceglie le persone, che lo prendono a modello nel fare le peggiori affermazioni. Cosa fare? Se avesse un minimo di senso di responsabilità dovrebbe dimettersi. Tuttavia io penso che dovrebbe rimanere dove la provvidenza, per altamente imprescrutabili motivi (probabilmente per punirci) ha voluto che finisse, perché l'esperienza di Benedetto insegna che le dimissioni sono catastrofiche (già a Celestino V era succeduto Bonifacio VIII), e un papa peggiore di questo, per quanto difficile da immaginarsi, sarebbe un ulteriore abisso.
Dovrebbe invece veramente soprenderci con una conversione, diventare umile (non lo è per nulla, anzi ha un ego smisurato, si percepisce ad ogni intervista che rilascia) e quindi prudente.
Purtroppo oltretutto questo papa non ha doti umane, non ha cultura, non ha intelligenza, non sa fare nulla se non furbizie e intrallazzi. Se si convertisse e diventasse un papa serio dovrebbe avere l'umiltà di circondarsi di persone intelligenti che lo guidino nel governo della chiesa, perché lui è inetto.
Dovrebbe, come papa Benedetto, diventare contemplativo, però mostrarsi in pubblico e partecipare alle liturgie pontificie, organizzate dal cardinal Sarah, ma per il resto non fare nulla senza avere sentito il parere di persone più sagge e più sante di lui. O chissà che con la conversione non riceva dei doni speciali come con gli apostoli...
Dovrebbe però anche a chiedere perdono alla chiesa per il modo in cui ha trattato i cristiani e per il danno arrecatole finora, dovuto alla sua vanità e alla sua voglia di farsi bello agli occhi del mondo denigrando i cristiani e la fede.
Infine dovrebbe mostrare alla chiesa il suo pentimento e la sua intenzione di cambiare vita cambiando anche il nome. Francesco non è il nome adatto per lui, è stata un'altra furbizia e disonesta mascherata quella di prendere il nome del più rispettato santo nella chiesa cattolica, considerato un Alter Christus, un nome che nemmeno i papi di provenienza francescana hanno mai osato prendere. Si faccia chiamare Ignazio, come il fondatore del suo ordine. Non voglia apparire quello che non è. Finora ha mostrato tutti i vizi a torto o a ragione tradizionalmente ascritti ai gesuiti (intrigo, doppiezza, ambiguità, spregiudicatezza) senza le virtù (cultura, serietà, impegno, spirito di sacrificio). Cambiando il nome chieda anche l'intercessione del santo perché diventi un papa degno, un vero successore di Pietro.
Io ritengo che semplicemente persone come mons. Paglia non abbiano alcuna idea di cosa sia la Fede, e pensano che Gesù sia una sorta di "fricchettone politicamente corretto" e "rivoluzionario", e avendo una falsa immagine di Dio, i loro atti di conseguenza non possono che essere lontani dalla Verità.
RispondiEliminaQuesto nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore sono dei mentitori consapevoli - ma ci sono tanti gradi in mezzo.
Non ho molta stima per Paglia. Prima elogia in modo sperticato Pannella, ieri è intervenuto sull'eutanasia e il suicidio assistito con frasi di circostanza: “Porre fine ad una vita è sempre una sconfitta. Tutto questo deve rattristarci tutti, e anche interrogarci". Come può celebrare Pannella e poi immalinconirsi se l'opinione pubblica è sempre più radicale? Parla da politicante, neanche troppo astuto, che cerca di stare a galla a tutti i costi. Come il suo protettore, papa Francesco.
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