Papa Francesco ha la tendenza a vedere le pagliuzze negli occhi altrui e non vedere le travi nel proprio. Domenica scorsa ha predicato sull'uso dell'insulto nel mondo contemporaneo con toni molto drammatici: «Noi siamo abituati a insultare, come dire
buongiorno, ma quello è sulla stessa linea dell’uccisione ... Chi insulta il fratello è come sei iniziasse a ucciderlo nel suo
cuore».... E
«per favore, non insultiamo mai» e così via....
Peccato che il primo a fare uso sistematico dell'insulto sia proprio lui: qui un piccolo campionario da un elenco parziale, molto più lungo, di stucchevoli e piuttosto volgari insulti papali verso cattolici che lui non ritiene adeguati ai suoi standard:
Cristiani inflessibili, Moderni gnostici, Cristiani liquidi, Cristiani superficiali, Mummie da museo, Principe rinascimentale, Vescovo da aeroporto, Cortigiano lebbroso, Ideologo, Musi lunghi, Autoritari, Elitari, Pessimisti queruli e disillusi, Cristiani con la faccia da sottaceto, Infantili, timorosi di danzare, di gridare, paurosi di tutto, Che cercano certezza in ogni cosa Cristiani chiusi, tristi, intrappolati, che non sono Cristiani liberi, Cristiani pagani, Piccoli mostri, Cristiani sconfitti, Che ripetono il Credo pappagallescamente, Battitori da Inquisizione...
Questi insulti si fermano al 2015. Recentemente, parlando di media e disinformazione, un tema caro ai personaggi di potere che non amano le critiche, ha anche espresso l'idea che "la gente" abbia la tendenza alla coprofilia e coprofagia, cioè mangiare merda. Una terminologia piuttosto provocatoria per un papa che mi pare non ami essere trattato come lui tratta gli altri.
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