Spesso questi musulmani hanno condotto una vita non in linea con i precetti dell'islam: si divertono, fanno uso di droghe, conducono una vita promiscua. Sono cattivi musulmani.
Hanno però una cosa chiara: l'islam è la vera religione, i precetti di Allah e del suo messaggero sono da rispettare e la ricompensa per una vita di sottomissione alla legge di Allah è il paradiso. Si può essere cattivi musulmani (come si può essere cattivi cristiani o cattivi ebrei) però allo stesso tempo credere che la propria religione sia perfetta e andrebbe seguita.
Perché allora si danno al terrorismo e si suicidono compiendo attentati, posto che il suicidio è proibito dall'Islam?
Dal loro punto di vista non è suicidio, pur essendo sicuri che moriranno nell'azione.
Vorrei elencare di seguito quali sono i passaggi logici di uno che muore uccidendo infedeli. Anticipo che il martirio islamico è la via maestra per arrivare in paradiso. Anticipo anche che il martirio islamico, a parte il nome, non ha niente in comune con il martirio in senso cristiano.
Così ragiona un islamico che sceglie la via del martirio:
- L'islam è la vera religione, la sharia, cioè la legge di Allah, è data agli uomini come via e percorso verso il paradiso, di cui ne è la ricompensa.
- La sharia è estremamente difficile da seguire, prevede molti precetti concepiti nel VII secolo e una società organizzata per seguirla. E' un sistema totalitario, bisogna essere come minimo in Arabia Saudita per poterlo seguire oggi, di certo non in Europa o in un paese non islamico. Pregare 5 volte al giorno, donne velate e sotto tutela, prescrizioni alimentari, paranoia generalizzata, polizia religiosa... forse in una società così, talmente retrograda da creare l'atmosfera dell'Arabia nel VII e VIII secolo (per i musulmani l'età dell'oro), è possibile essere buoni musulmani.
- Ora, chi non compie questi precetti è un cattivo musulmano. I cattivi musulmani provocano l'ira di Allah, che è tremenda. Non solo gli infedeli andranno all'inferno, che nel Corano è presente in ogni pagina, ma anche gli "ipocriti", cioè i musulmani che non rispettano i precetti di Allah. I musulmani hanno di Allah un terrore reale. Non è un padre, ma un tiranno che scaglia e maledice chi non segue i suoi precetti. Allah è misericordioso con chi segue i precetti suoi e del suo messaggero, ma odia chi non li segue, cioè odia tutti i non musulmani e i musulmani che non seguono i precetti. E' un punto di fondamentale differenza con la rivelazione ebraico-cristiana.
- Un giovane musulmano europeo è consapevole che andrà all'inferno. La sua vita, che scimmiotta la vacuità dei suoi coetanei occidentali, non porta a nulla. Non è un buon musulmano, vorrebbe esserlo, ma non potrà mai diventarlo.
- C'è una via d'uscita. Il martirio. Nell'islam chi muore in battaglia è sicuro che andrà in paradiso. Tutti i peccati e le trasgressioni sono immediatamente cancellati,
- Il Corano dice che darà una grande ricompensa a chi combatte per la causa di Allah, a chi uccide ed è ucciso ((9,111). Il martire musulmano non è un testimone della fede che si rifiuta di abiurare e viene ucciso per questo, ma è un combattente che muore uccidendo infedeli.
- Chi sono gli infedeli? tutti i non musulmani e soprattutto i non musulmani che non si sottomettono all'islam. L'islam prevede tre categorie di uomini: i musulmani, cioè la razza padrona, i dhimmi, cioè la gente del libro, cristiani e ebrei sottomessi ed umiliati che pagano il pizzo mafioso per la "protezione", cioè diritti limitati e vita come cittadini di serie B da sfruttare economicamente, i non musulmani di qualunque tipo che non si sono sottomessi e contro il quali i musulmani sono in dovere di guerra perenne.
- Morire mentre si uccidono questi ultimi è un merito che Allah ricompenserà con il paradiso, anche se nella vita precedente ci si è dati ai piaceri non in linea con la legge di Allah.
Molti giovani musulmani offrano senza rimpianti a propria vita in sacrificio ad Allah e al suo profeta, seguendo l'insegnamento e l'esempio di vita di Maometto, per gettare nel terrore e nella paura gli infedeli, ucciderne il maggior numero e portare il caos nei loro paesi non musulmani, perché è la via maestra per il paradiso.
Una cosa è l'islam, un'altra i musulmani. Ne scriverò in seguito.
Nessun commento:
Posta un commento